Quinto appuntamento di Tilt con Peppe Sirchia
Il quinto appuntamento di Tilt con Peppe Sirchia è stato di ispirazione pura. Dopo un breve excursus sul suo presente e il suo passato, Peppe ci catapulta in una Sicilia dove la forza dell’innovazione e la condivisione di progetti di crescita hanno sostituito lo scetticismo con la curiosità e la partecipazione.
Dal suo background personale e la nascita di Meedori, alla sua esperienza con Farm Cultural Park, Peppe racconta un Sud che ha bisogno di essere scosso nelle sue convinzioni. Dove la diversità e la follia possono entrare nel tessuto quotidiano e favorire azioni di rinnovamento. Ma anche di un Sud dove piccoli miracoli sono già avvenuti e dove grazie a un impegno collettivo si sono attivati meccanismi di rete che hanno generato circoli virtuosi di collaborazioni e la nascita di nuove imprese.
Peppe cerca in ogni momento di intercettare le percezioni dei presenti. Si avvicina gradualmente a loro fino a coinvolgerli e a stuzzicare domande che sfociano in una conversazione sana e conoscitiva, in un’analisi introspettiva di sogni e ambizioni personali. “Qual è il tuo futuro? dammi la tua polaroid” chiede a tutti. Senza sogni e ambizioni non si va da nessuna parte. Equivale a rassegnarsi, fossilizzarsi in un’impostazione di default chiusa e limitante in cui quello che facciamo non corrisponde a quello che vogliamo. Il nostro futuro dipende dalle nostre scelte, dalla capacità di non farci influenzare, di non procedere per imitazione.
Vivere per imitazione, infatti, sottrae la possibilità di sperimentare successi e fallimenti, di capire cosa vogliamo fare e chi vogliamo essere. Ci fa perdere l’esperienza, quella vera. I sogni sono il motore di tutto, generatori di cambiamento e portatori di innovazione. Dobbiamo solo tirarli fuori dal cassetto con coraggio.
Peppe non si risparmia. Entra in contatto diretto con i ragazzi e anche la pausa diventa momento di contaminazione. In maniera del tutto informale si parla di imprenditorialità, dell’importanza di lanciarsi e condividere sogni e progetti. Di quanto il rischiare permette di correggere, riprovare e riuscire. Di come il team sia determinante per “sbucciare i sogni” e ogni giorno vederne realizzarsi un pezzetto.
Nella seconda parte della mattinata gli spazi, i luoghi ritornano ad essere al centro della discussione. Si parla di Calabria, delle sue ricchezze, delle sue best practice e delle sinergie con le realtà sicule. Dei suoi beni comuni e delle sue città. Città che hanno bisogno di noi e che insieme possiamo rigenerare. Dove rigenerare non si riferisce soltanto al legame con il luogo e al suo rinnovamento, ma rispecchia un modo di essere e di sentire che può abilitare processi di innovazione sociale.
Ed è quello che sta accadendo con Tilt e gli eroi urbani che il 5 e il 6 aprile progetteranno la rigenerazione del Quartiere San Gennaro durante il City Hackathon.
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