City Hackathon il Quartiere San Gennaro dell’Unical si rigenera
A pochi passi dall’Università della Calabria, per molti, il Quartiere San Gennaro è un luogo che riesce a passare inosservato, quasi non fosse calato nel contesto universitario, non ne facesse parte. Poco considerato anche da chi ci abita e si accontenta di percorrere i suoi sentieri anonimi, il quartiere riscopre la sua identità grazie a giovani under 30 che il 5 e il 6 aprile hanno partecipato al City Hackathon di Tilt. Protagonisti in prima linea della trasformazione di uno spazio che vive silente.
Sono Erica Millea, Simone Urso, Salvatore Spagnuolo, Marianna Vite. Francesca Nisticò
Lucia Bria, Roberta Ruffolo, Riccardo Dornio. Francesco Iaria, Francesco Corso, Luigi Giordano, Giovanni Esaltato. Vincenzo Screnci, Claudio Codispoti, Chiara Paradiso, Francesca Silvestri, Luciano Maria Fortunato. Tutti giovani armati di energia e grinta per rilanciare il San Gennaro e propagare la filosofia della condivisione unita al riutilizzo di spazi abbandonati. Tutti brillanti. Chi per capacità e preparazione, chi per sicurezza e disinvoltura, chi per doti singolari di spirito. Cittadini attivi, eroi urbani della rigenerazione che non hanno voltato le spalle alla possibilità di mettersi in gioco per l’interesse comune.
Anzi, si sono inchinati di fronte alla stanchezza e alla difficoltà di tradurre le loro idee in un progetto utile e realizzabile. Cercando di rientrare nel budget di 7 mila euro previsto per i vincitori della competition. A fare da collante nelle due giornate è stata la coesione e l’accordo intorno a sogni e bisogni condivisi. Poi tradotti in progetti. Corner, Spready, Ai portici e Tom Thumb i nomi delle idee presentate. “Quattro progetti validi con cui i ragazzi hanno cercato di dare un’anima a spazi inerti”, il commento del prorettore dell’Università, Luigino Filice. Anche lui membro della giuria che ha decretato l’idea vincente, insieme al Presidente del Comitato di Quartiere Luigi Gulizia e Gennaro Di Cello, tra i mentor intervenuti a supportare i ragazzi.
In fase di progettazione e per definire le idee, infatti, i team hanno potuto confrontarsi con i mentor. Oltre a Gennaro Di Cello, Deborah De Rose, Sergio Molinari, Marilena Morabito, Marco Vercillo, Egidio Greco e Fulvio Terzi, i ragazzi di Pandosia Earth vincitori della prima edizione di Giovani e Futuro Comune, che hanno guidato i team, spingendoli a riflettere su particolari facilmente trascurabili.
Ad aggiudicarsi il premio di 7 mila euro e la possibilità di realizzare concretamente l’idea il team rosso con Spready. Chiara, Claudio, Vincenzo, Francesca e Luciano Maria sono determinati. Hanno calcolato tutto nei minimi dettagli. Pensano di trasformare l’aula antistante il Talent Garden in un luogo aperto in cui gli studenti possano scambiarsi idee, esperienze e conoscenze. Uno spazio di aggregazione e condivisione che servirà per il relax, lo studio e per ospitare eventi. Un progetto di studenti per studenti orientato alla responsabilità sociale e alla sostenibilità che mette al centro la cultura e il concetto di collaborazione.
Come hanno fatto gli altri team d’altronde, vincitori anche loro. Hanno passeggiato per il San Gennaro e si sono fatti ispirare. Alternando momento di relax negli spazi allestiti da Redbull, a momenti di divertimento con i travestimenti e gli scatti a tempo di Cube Photoboot. Con le loro idee i ragazzi ci hanno fatto ripensare il Quartiere. Hanno dimostrato che la rigenerazione è un fatto interiore non individuale. Che la rigenerazione non riguarda soltanto i luoghi, ma interessa “noi” tutti, cittadini attivi. É qualcosa in cui devi credere. Dove si mette in gioco testa, cuore e soprattutto coscienza, ma anche follia. La chiave per ripensare, sentire e valutare eticamente e con positività, quello che ci sta intorno e il nostro agire!
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