Wake Up Future: esperienza da moderatore
Potrebbe essere l’ennesima ora sprecata ad ascoltare interviste realizzate a personalità della scena locale che si sentono “arrivati”, ovvero, secondo loro, perfettamente incastonati in quell’organizzazione, chiamata Società, i cui membri sarebbero tenuti insieme dal fatto di lavorare in una stessa direzione con spirito comune, ma, soprattutto per perseguire mire comuni. Invece no, perché gli incontri Wake Up Future, organizzati da Goodwill, hanno scardinato i format tradizionali, riservando sempre piacevoli sorprese. Le formalità e le interviste preconfezionate sono state confinate dalla semplicità, ma anche dalla sincerità e dalla schiettezza che solo il darsi del “Tu” può assicurare. Un vero e proprio patto, quindi, fondato sul mettere a nudo le proprie coscienze al fine di creare, da quel momento in poi, un unicum dinamico e coinvolgente.
E questa novità è diventata tradizione per tutti gli appuntamenti, anche in quello di Giovedì scorso, nel corso del quale ho avuto il piacere di porre, insieme ad altri partecipanti, numerose domande agli invitati che nella fattispecie erano: Ester Apa, Ufficio Stampa e Digital PR dell’agenzia creativa Daccapo, che organizza alcuni dei maggiori eventi del territorio, tra i quali Color Fest e Festival del fumetto, e collabora con artisti del settore musicale, tra cui Brunori SAS; Federico Bria, appassionato di scrittura e giornalista professionista che dopo aver lavorato per radio, tv e giornali è ora segretario generale presso BCC Mediocrati dove si occupa della comunicazione interna ed esterna, CSR e social banking; Tiziana Nicotera, tutor didattico e consulente marketing e comunicazione per il settore turistico che si occupa di organizzare e gestire i punti informativi turistici del Comune di Cosenza mirati all’accoglienza e all’assistenza in loco. Durante la piacevole chiacchierata, le espressioni dei loro volti hanno fatto trapelare, a tratti, tanta emozione nel raccontarsi, anche grazie ad alcune domande taglienti e mai irriverenti, ma,forse, a loro mai poste prima. Il raccontare le loro infanzie, i loro percorsi accademici e i primi rapporti lavorativi hanno catturato l’attenzione di tutti.
Ma Wake Up Future non si accontenta, così decide di arrivare fino in fondo, chiedendo loro i fallimenti, i sogni infranti, gli steccati mentali difficili da superare, i progetti lavorativi non andati a buon fine e i momenti di scarsa stima di sé. Da qui, però, è stato fisiologico conoscere quella scintilla che li ha fatti ripartire, dopo aver conosciuto il buio del fallimento, per arrivare all’apice delle loro carriere e risultando, attualmente, come personalità modello per il nostro territorio. E’ proprio quest’ultimo, infatti, che sembra essere luogo di rassegnazione e disfattismo per i tanti giovani che lo abitano, è stato oggetto durante Wake Up di una importante riconsiderazione: si, è vero, siamo in ritardo su tante cose, ma non ci è preclusa alcuna possibilità per realizzare e realizzarci perché tanto è stato fatto (magari non ne siamo nemmeno a conoscenza) e tanto si sta facendo in questa terra. Così, partendo da questo presupposto sarà possibile invertire la negativa concezione del nostro territorio che conduce alla rassegnazione, al disfattismo ed alla negligenza dei tanti giovani che lo abitano. E tutto questo sapendo che chi rappresenta una best practice locale o regionale è esattamente come tutti noi e non un alieno sceso sulla Terra. Questo è l’imprinting di fondo del format di Goodwill per consentire ai miei coetani e a ragazzi più giovani di me di avvicinarsi al mondo delle start-up, delle nuove professioni, dell’imprenditoria e della cultura digitale. L’esperienza Wake up è, concludendo, una opportunità vera e tangibile per conoscere se stessi ascoltando gli altri, ma anche e soprattutto una chance per capire che il nostro sogno lavorativo è realizzabile hic et nunc, basta solo avere il giusto coraggio e rimboccarsi le maniche.
Andrea Ferretti – Moderatore dell’ultimo incontro
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