Babelee
Vi è mai capitato, che siate giornalisti o meno, di scrivere un testo, una news, un articolo e pensare che sarebbe più accattivante e coinvolgente se fosse accompagnato da un breve video riassuntivo?
Magari a qualcuno sarà capitato, e magari quel qualcuno avrà subito accantonato l’idea perché troppo complicato crearlo o troppo poco tempo a disposizione per farlo.
Ma udite udite, oggi, grazie ad un mix di tecnologie di intelligenza artificiale, in fase di brevettazione, che spaziano dal machine learning, al cloud computing fino alla programmazione per video composing e delivering, è possibile abbinare, ai testi, video professionali, grazie alla generazione automatica.
Questa brillante idea, meglio nota come Babelee, vincitrice del Digital News Initiative di Google, è stata messa a punto dalla startup milanese LittleSea, dietro la quale ci sono Francesco Piccolomini Bandini e Ludovico Marini.
Il nome che hanno scelto per la loro piattaforma deriva dalla crasi tra Babele, cioè il concetto di congestione per antonomasia, e il cognome di Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web: un nome, quindi, che vuole essere un omaggio alla dimensione digitale che accoglierà i video di Babelee.
Grazie al supporto della News Initiative di Google il progetto può entrare in nuova e più ambiziosa fase di sviluppo ed entrare in contatto con il network di relazioni e collaborazioni nel mercato dell’editoria che ruota attorno a Google.
Del resto, in futuro, ma anche nel presente, i video rappresentano la modalità di comunicazione più efficace.
Per esempio, anche a noi, oggi, non ci sarebbe affatto dispiaciuto allegare un video a questa news.
Volere è potere. O Babelee!
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