DAD: 10 consigli per insegnanti e genitori
Nei 10 anni di Goodwill spesso abbiamo lavorato a stretto contatto con le scuole, con i docenti, i dirigenti e gli alunni di questa nostra regione. Abbiamo conosciuto un mondo vario, spesso anacronistico, purtroppo non sistematicamente valido. Per fortuna, abbiamo incontrato anche tanti eroi quotidiani, che con senso di responsabilità e vocazione al lavoro scelto, decidono di non assuefarsi al mondo che li circonda e di cercare un miglioramento continuo, sempre a favore dei nostri giovani e del nostro futuro.
Grazie a loro il sistema scolastico, tra mille difficoltà, va avanti formando giovani brillanti, che speriamo possano cambiare le sorti di questo nostro territorio così danneggiato e poco valorizzato. La tecnologia può e deve potenziare e accelerare la didattica. Un uso consapevole del digitale che possa essere messo a servizio di bambini, informati, curiosi, creativi e liberi. Crediamo che insegnanti in grado di cambiare metodologia, lessico e strumenti siano una ricchezza per tutta la comunità educante.
La didattica a distanza di queste ore sta contribuendo a far sentire meno solo i bimbi fortemente penalizzati da questa pandemia…stanno perdendo tanto, regaliamogli almeno i visi, i sorrisi e la compagnia della loro famiglia scolastica.
Dopo più di 7 mesi di formazione a distanza, confronto con docenti, esperienza diretta di dad come genitori e come docenti abbiamo pensato di riassumere di seguito i nostri 10 consigli per gli insegnanti e per i genitori.
- Condividete le regole con la vostra classe sin dall’inizio, e se insegnate a bambini al di sotto dei 10 anni ripetetele ad ogni inizio lezione. È opportuno definire le regole che permettono il vivere comune: rispetto reciproco dei ruoli, dei tempi, della libertà di espressione, di apprendimento di ciascuno, nella propria velocità e lentezza. Sicuramente le regole dipendono dal metodo e dal tipo di lezione, ma alcune si possono usare a prescindere: il rispetto degli orari, microfoni chiusi se non per fare domande o osservazioni pertinenti; interventi per ritardi, uscite anticipate, impedimenti vari scritti solo sulla chat per non interrompere la lezione, telecamere accese sempre. Dovete pensare al digitale come ad un ambiente vero e proprio e come fareste a scuola dovete definire le regole che permettono il vivere comune.
- È più importante la comunicazione della tecnologia. Bisogna prestare moltissima attenzione ai messaggi consci e inconsci che mandiamo ai nostri studenti. Certo, era meglio stare in classe con i nostri studenti senza nessun virus a costringerci a modificare le nostre vite, le nostre abitudini. Ma da ciò che sta succedendo forse potremo uscirne comunque con qualche consapevolezza in più. Partendo ad esempio con il non pensare che il digitale per i nostri figli sia solo dannoso, evitando di dirlo a loro ad ogni lezione, anzi, far cogliere i lati positivi e il valore aggiunto di questa enorme possibilità data dal digitale, forse spetta proprio al docente prima di tutti. Abituiamoli al cambiamento!
- Nelle classi fino a 30 allievi è importante far tenere sempre le telecamere accese. La possibilità di guardare il viso dei nostri interlocutori ci consente di avere costantemente un feedback su interesse e stati d’animo da tenere d’occhio e in base a quelli modellare la lezione. Se la classe è restia, provate a cambiare qualcosa della lezione in corso d’opera, cercando di aumentare il coinvolgimento degli alunni, con esempi pratici, domande mirate.
- Provate a cambiare il modo di interagire con la classe. Interagire bene significa, microfoni spenti e chiamata diretta di ciascun discente, richiamando costantemente l’attenzione durante tutto l’arco della lezione e non solo in un momento specifico. Favorite laboratori e scambi di opinioni. Creare mini gruppi da 4/5 persone per far lavorare la classe su esercizi pratici, giochi di ruolo, è il metodo più consigliato per l’apprendimento. Esistono diversi toolche ci consentono di fare brainstorming e favorire lo scambio di opinioni tra il gruppo classe come per esempio Mentimeter…provatelo è semplicissimo e vi stupirà.
- Cambiate prospettiva e metodologia. L’ambiente formativo è diverso, non siamo più in classe gli uni difronte gli altri. Cambiano i ritmi e gli strumenti, e le lezioni devono necessariamente essere diverse. Su due ore di lezione, fare sicuramente molte più pause che in classi e non una lezione unica. 35 e 50 minuti, per i più piccoli e i più grandi rispettivamente in cui utilizzare video, link interessanti, audio e lezione così diventa molto più dinamica.
Inoltre, soprattutto per i più piccoli che probabilmente non usano altri canali come whatsapp o i social, cercate di lasciare loro uno spazio di dialogo magari anche senza la vostra presenza. A scuola avevano tanti momenti per confrontarsi tra di loro, ora sono soli a casa e al di la di fratelli sorelle probabilmente si confrontano solo con i loro genitori.
6. Provate! Imparate e poi sperimentate. Utilizzare bene e spesso la piattaforma (anche sbagliando le prime volte) e avere dimestichezza è la prima regola per poter svolgere la lezione in serenità.
7. Studiate l’inglese! È importante per voi conoscere i termini e il linguaggio del digitale. Lo dovete a voi per capire meglio l’ambiente e gli strumenti che state imparando a conoscere. Lo dovete ai vostri alunni che già hanno nel loro lessico abituale dei termini che sono diventati di uso comune. Un modo in più, oltre ai mille sforzi quotidiani che fate, per avvicinarvi a loro.
8. Aiutatevi fra colleghi e soprattutto chiedete aiuto. Non è una gara al professore dell’anno, ma una corsa ad un ammodernamento della scuola che passa anche (sicuramente non solo) dall’uso del digitale. Un modo per garantire ai nostri giovani una formazione non anacronistica, ma che guardi più avanti del loro sguardo. Ed è in questa ottica che entrate nell’economia circolare e nella condivisione dei saperi. Mettete a disposizione degli altri quello che avete imparato magari da un video che avete trovato in rete. Riempite le chat di consigli e suggerimenti e quando siete in difficoltà chiedete aiuto anche agli allievi stessi. Non è una corsa, ma un obiettivo comune da raggiungere.
Ed infine due consigli anche per i genitori:
9. Controllare sempre e stare attenti certo, ma non invadete lo spazio dei vostri figli. Il momento della scuola, anche se fatto da casa è solo loro. Questo è l’ambiente dov’è chiamato ad essere se stesso ed anche a comprendere chi è, quali sono i suoi talenti, ma anche le sue debolezza e i suoi sbagli.
10. Ad ogni età corrisponde l’uso corretto del digitale: l’attenzione massima va riservata all’uso consapevole di device e di internet che non vanno demonizzati ma conosciuti, non alla DAD, ambiente protetto, ai programmi svolti o al metodo dell’insegnante.
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