Didattica digitale cosa vuol dire per i nostri ragazzi
Cosa si intende con didattica digitale?
“Gli studenti di oggi sono nativi digitali: venuti al mondo insieme alle Nuove Tecnologie stanno crescendo a base di dieta mediale”. Nulla di più vero! In questa frase, presa in prestito da Educazione Digitale, c’è la sintesi di un totale paradosso. Il nostro sistema scolastico è distante dalle metodologie che possono attrarre e coinvolgere gli studenti di oggi.
Con metodologie e strumenti non intendiamo soltanto le apparecchiature tecnologiche, spesso integrate in laboratori e aule inadeguate, bensì modalità didattiche innovative, che prevedano attività basate sulla collaborazione e il confronto.
Parliamo della didattica digitale, una tipologia di insegnamento slegata dal passato, capace di catturare l’attenzione dei giovani, come il libro di testo non è più in grado di fare ormai. Un approccio all’insegnamento che fa leva sull’esperienza condivisa, che predilige spazi fisici e virtuali non impostati, ma piuttosto aperti e strutturati, per dare ai giovani l’opportunità di studiare in maniera interattiva e leggere in chiave critica il mondo che li circonda.
I principali modelli in Europa e nel mondo per la didattica digitale, e a dire il vero per la didattica in generale, sono Cina, India, Giappone e Finlandia, da loro abbiamo tanto da imparare. Stando al rapporto OCSE-PISA 2018 sono i Paesi dove si registra il maggiore tasso di istruzione e non a caso i più digitalizzati. Le metodologie e gli strumenti, gli ambienti dove si fa scuola, l’impostazione del modello scuola, educano i ragazzi, sin dall’infanzia, ad essere consumatori critici di conoscenza, “produttori” di contenuti. Ed è quello che dovremmo fare anche noi!
In questi Paesi il sistema funziona, perché la tecnologia è utilizzata nel modo giusto e nella giusta misura. Gli insegnanti, preparati e costantemente aggiornati, mettono in pratica i dettami di un’istruzione efficace, che tira fuori il talento e forma giovani eccellenze.
Metodologie e tecnologie non sono altro che un mezzo: il compito più importante e più difficile è quello degli insegnanti. Un ruolo di responsabilità che con la trasformazione digitale è inevitabilmente cambiato. Spetta agli insegnanti adeguare le proprie competenze, stimolare l’apprendimento dei giovani, trasferire loro l’amore per il sapere e rendere gli ambienti della didattica coerenti con un approccio innovativo. Far sì che l’aula sia un luogo di scambio, organizzata per incentivare la relazione tra docente e discente, tra discenti stessi e altri esperti. Dagli insegnanti dipende lo sviluppo di una consapevolezza critica nei ragazzi, la loro attitudine a porsi domande e perseguire obiettivi.
Tutto questo si realizza con la didattica digitale. Ma a che punto siamo in Italia?
Nelle prossime settimane continueremo a trattare il fenomeno, analizzandolo da più vista e dandovi consigli pratici sugli strumenti utili alla didattica digitale. Continuate a seguirci.
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