Giovanni Campagnoli e Riusiamo l’Italia
Giovanni Campagnoli, con lui il quarto appuntamento di Tilt “Riusiamo l’Italia: da spazi vuoti a startup culturali“. Oltre ai ragazzi, l’evento richiama le amministrazioni e chiunque abbia a cuore i beni comuni e la rigenerazione urbana.
Giovanni Campagnoli è stato Coordinatore di Informagiovani fino al ‘99. Per otto anni Consigliere d’amministrazione al Consorzio Intercomunale per la gestione dei servizi socio-assistenziali di Borgomanero. E’ stato contemporaneamente Vicepresidente e formatore a Finis Terrae Officina dell’Apprendimento. Formatore e responsabile area spazi giovani, in Vedogiovane. Con questa cooperativa sociale, che aiuta i territori che vogliono generare cambiamenti positivi, nel 2012 parte la prima “azione pilota” per sviluppare il “prototipo” di ‘Casa Allegria’. Un progetto, Casa Allegria, voluto dalla Fondazione Mike Bongiorno per ricreare spazi aggregativi e di inclusione sociale a sostegno di giovani, anziani e famiglie in difficoltà. Per la Fondazione Mike Bongiorno Giovanni Campagnoli ha promosso nel 2012 e 2013 delle campagne di raccolta fondi per lo sviluppo di un network di luoghi per e con i giovani.
Giovanni Campagnoli si è da sempre occupato di politiche giovanili. Parla delle nuove generazioni con una fiducia profonda. Fiducia nella loro sensibilità, nella loro capacità di vedere il potenziale di spazi abbandonati e di riuscire a trasformarli in opportunità per il futuro. Una fiducia che ha ragion d’essere se si analizzano le buone pratiche di rigenerazione urbana in giro per l’Italia. Da qui parte il suo road book “Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a startup culturali” che fa riflettere su due temi alquanto delicati: gli spazi vuoti nel nostro Paese e la disoccupazione. Ma cosa c’entra la disoccupazione con gli spazi vuoti? E cosa si intende per spazi vuoti? Di spazi vuoti ’Italia ne è piena. Non è un ossimoro, ma un paradosso sì!
Beni pubblici, culturali, vecchi magazzini, fabbriche industriali. Capannoni dismessi, spazi civici, paesi fantasma. Stazioni ferroviarie e negozi vuoti. Un milione e mezzo di spazi che non hanno più alcuna funzione d’uso, ma che potrebbero averla. Spazi che potrebbero aumentare il loro valore se dati in mano al talento e alla creatività dei giovani. Giovanni Campagnoli lo sa bene.
A contatto con le nuove generazioni ha potuto constatare che proprio le loro iniziative potrebbero trasformare il problema di spazi abbandonati in una risorsa. I giovani, le startup culturali possono essere un antidoto all’incuria e alla disoccupazione. Una leva economica verso un futuro sostenibile.
Gli spazi vuoti disseminati nel nostro territorio possono animarsi con le idee dei giovani. I loro progetti e le loro visioni diventano spazi comuni. Luoghi in cui mettersi in gioco, sviluppare diverse professionalità e vivere il lavoro con uno spirito nuovo, liberandolo dal peso del dovere. Un lavoro dove non si contano le ore, perché c’è lo stimolo costante a realizzare un obiettivo che si sposa con le proprie passioni. Passioni condivise da gruppi e community con gli stessi bisogni che nei luoghi del riuso si riuniscono. Perché una delle capacità dei giovani è quella di fare networking, virtuale o reale, attivando i valori della sharing economy. “Portatori di un’etica diversa che così come sa rigenerare gli spazi vede i ragazzi capaci di rigenerare il valore della condivisione.”
Al testo di Riusiamo l’Italia si affianca la piattaforma 2.0 che raccoglie le esperienze di chi questi spazi vuoti li sta riempiendo. Giovanni Campagnoli sarà con noi il 9 marzo per il quarto appuntamento di Tilt aperto ad amministratori, formatori, educatori a chi è pronto al “proviamo a darci una mano e un po’ alla volta rigeneriamo”.
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