Beppe Carrella e la leadership: il gruppo al centro di questo nuovo racconto
Lo scorso 17 febbraio, siamo salpati sul sottomarino giallo, capitanati dal poliedrico Beppe Carrella, che questa volta ci ha portato in un nuovo porto: la Leadership a tempo di musica.
Come ogni viaggio insieme, Beppe ci ha fatto riflettere, al centro la complessità, di stare insieme nel lavoro e nella vita personale, e di come farlo bene.
Beppe Carrella ha parlato di innovazione, trasformazione, cambiamento, come solo lui sa fare. Sfatando i miti, liberandoci dalle toerie e raccontando una storia.
I Fab Four sono l’esempio di un gruppo che si è riconosciuto attraverso la musica, sono stati guidati non solo dalla passione e dal talento, che sono innegabili, ma dalla loro voglia di comunicare e di farlo in un modo fuori dal comune.
I Beatles hanno disobbedito, sognato, messo in discussione. Ognuno di loro aveva voglia di emergere ma hanno tradito le singole idee per prendersi cura del gruppo ed essere i The Beatles. “George, Paul, Ringo e John, quando erano soli facevano cose belle, ma solo quando erano insieme riuscivano ad innovare.” Questo uno dei passaggi chiave dell’incontro.
Un altro momento di riflessione dell’incontro è stato il racconto del viaggio, forse noto a pochi, che i Beatles fecero ad Amburgo. Si chiusero in una sala prove e suonarono nei club per giorni, per ore, senza fermarsi, facendo anche dell’errore un’opportunità per diventare perfetti anche nell’imperfezione, e sempre perfettamente insieme.
Il gruppo al centro, quindi in questo nuovo racconto, nessuna regola per diventare il leader perfetto, che ben si discosta dal nostro modo di lavorare e pensare alla formazione.
Un viaggio emozionante, che ci ha permesso di farci le domande giuste e ricercare le risposte ogni giorno, trovando il nostro sottomarino giallo e portando con noi l’allegria di fare e le persone che ci permettono anche di sbagliare come solo un gruppo sa fare.
“…For though they may be parted there is still a chance that they will see.. There will be an answer, let it be!”
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