È l’ora dell’innovazione
E si, ieri è ripartita la scuola in Calabria e nella nostra rubrica, dove amiamo raccontare i nomi e descrivere i volti dell’innovazione regionale e italiana, ci piacerebbe raccontare le mille storie di cambiamento e innovazione che si nascondono dietro quei banchi.
Le storie di dirigenti visionari, insegnanti appassionati, animatori digitali entusiasti, studenti curiosi e rivoluzionari, ma è proprio qui che parte la diatriba… raccontare il bello o denunciare l’assurdo sotto i nostri occhi.
La vita di un calabrese barcolla quotidianamente tra questa scelta. E quando entri nel mondo della scuola tutto questo si amplifica.
Una scuola quella italiana, riempita di attrezzature digitali e in continua riforma. Infiniti corsi di aggiornamento, miliardi di progetti, ma ancora troppo poco adeguata a nuove generazioni di studenti. I nostri figli studiano su libri vecchi, con programmi vecchi e spesso con insegnanti vecchi, mentre il mondo accorcia le distanze e i vicini finlandesi o i lontani coreani reinventano la scuola.
E allora la partita più importante su quale campo si gioca?
Sicuramente su come rispondere ai nuovi bisogni dei nativi digitali, così reattivi verso numerosi stimoli, così tanto “amici di google”, ma poi così tanto sfiduciati verso il futuro da annientare i loro sogni.
Servono dunque nuovi spazi, nuovi tempi, ma soprattutto nuove metodologie. Guardando oltre i nostri confini, la Francia sta esportando in Silicon Valley la sua ecole sans prof, una scuola per giovanissimi programmatori dove non esistono esami ne professori e l’accesso è permesso h24. La Svezia butta giù i muri delle scuole, mettendo da parte le cattedre e si inventa la scuola senza aule ma piena di zone per creare progetti collettivi, sala lettura e aule relax, avvalorando il modello della flipped classroom, la classe capovolta.
E a casa nostra? Bè in Italia, al sud, abbiamo l’eroe Salvatore Giuliano, il dirigente che ha messo in moto il progetto book in progress e che ogni domenica forma centinaia di dirigenti e insegnanti verso la scuola digitale.
Piccoli passi vengono fatti, ma troppo pochi ancora.. bisogna dare agli studenti di oggi la possibilità di diventare cittadini, talenti e imprenditori di domani!
Eh allora iniziamo scegliendo una nuova strada e facendo divenire le storie di straordinaria follia la normalità!
“Lo scopo della scuola è quello di trasformare gli specchi in finestre.”
Sydney J. Harris
Lascia un commento